Sonno e Stress
Dopo una notte trascorsa a rigirarsi nel letto con mille preoccupazioni la memoria vacilla e le emozioni sembrano sregolate: colpa dello stress, che con il sonno interrompe molti processi cruciali per la salute. Uno studio pubblicato su Current Biology svela come. Lo stress attiva in modo non ritmico una popolazione di neuroni dell’ipotalamo, causando microrisvegli che tranciano e accorciano le normali fasi del sonno. Il sonno è una successione ciclica di cinque fasi, suddivise a loro volta in due macro-categorie: sonno non-REM e sonno REM. Ogni ciclo del sonno ha la durata di circa 90 minuti ed è caratterizzato da quattro fasi di sonno non-REM di profondità crescente (da leggero a profondo), seguite da una fase REM (Rapid Eye Movement: quella in cui si sogna).
Un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania ha monitorato l’attività nell’ipotalamo (una struttura del sistema nervoso centrale che regola numerose attività involontarie, come il sonno e la veglia, la fame e la sete) concentrandosi su una popolazione di neuroni dell’area preottica, i cosiddetti neuroni glutammatergici. Essi sono attivati in modo ritmico durante il sonno non-REM, anche se sono di norma più attivi in fase di veglia. Lo stress sembra mandarli “fuori tempo” e questa attività si intensifica prima dei microrisvegli notturni. Quando gli scienziati hanno stimolato questi specifici neuroni in topi che dormivano, immediatamente è aumentata la quantità di microrisvegli e di veglia notturni.